Massimiliano è un veterano nel mondo della sicurezza, con un’esperienza incredibile e con un’innata forza. Ci siamo lasciati travolgere dalle sue parole: un concentrato puro di energia e passione per il proprio lavoro!
CI RACCONTI DI QUANDO ERI UNA GUARDIA GIURATA?
Ti correggo subito: io SONO una Guardia Giurata, anche se ho cambiato ruolo.
Ho iniziato la mia avventura come Guardia più di 25 anni fa. Ho provato anche ad andare in un altro Istituto di Vigilanza, ma appena c’è stata la possibilità ho avuto il privilegio, non la fortuna, di poter tornare in Fidelitas perché avevo lasciato un buon ricordo di me. In Fidelitas ho fatto di tutto: dal trasporto valori all’ufficio servizi, fino al ruolo di capopattuglia. L’esperienza non mi manca!
Ora svolgo un ruolo di coordinamento tra la sede e il team dei nostri operatori di portierato e reception presso un importantissimo cliente direzionale per servizi non armati.
TANTE RESPONSABILITÀ, TANTO IMPEGNO, MA TI SENTI SODDISFATTO?
Mi sento di essere cresciuto. Sono arrivato ragazzo e sono diventato uomo. Non è la classica frase fatta: io l’ho vissuto veramente questo passaggio, non solo anagraficamente. Mi ha gratificato il fatto sentire la fiducia dei miei superiori, proponendomi esperienze diverse: se sono stato considerato significa che qualcosa di buono l’ho fatto!
COME È CAMBIATO “IL MASSIMILIANO” GRAZIE AL SUO LAVORO?
Ho imparato ad essere paziente e resistere alle pressioni che provengono dentro e fuori all’azienda. Ho aumentato il mio senso di responsabilità e appartenenza, dovendo essere un riferimento per i miei collaboratori, i miei superiori e il cliente. E poi sono più riflessivo nei rapporti umani: capire quando è il momento di parlare e quando serve tacere.
HAI RIMPIANTI?
Si! Quando ero ragazzo avrei potuto assimilare più competenze professionali e relazionali dai colleghi più esperti. Forse ero solo più giovane o forse non avevo in quel momento forza mentale sufficiente.
QUALI CONSIGLI TI SENTI DI DARE A UN/A GIOVANE CHE VUOLE ENTRARE NELLA VIGILANZA?
Per prima cosa non deve pensare che questo sia un ripiego, un lavoro di passaggio: questo ti impedisce di concentrarti e lasci per strada quello che i colleghi più esperti possono trasmettere.
Tutti i lavori, questo in particolare, implicano sacrificio e maturità.
La tecnologia ci ha aiutato e ci deve aiutare, ma quando ha preso il sopravvento ci ha impoverito a livello umano. Ha spostato gli obiettivi verso tutto ciò che è più facile, veloce e comodo: portare un’arma è una scelta di responsabilità e la figura della Guardia deve essere considerata centrale e autorevole.